Carissimi tutti,
è tempo di auguri per il Santo Natale.
- Quest’anno 2020 si farà ricordare, e credo che siamo così stanchi di troppe parole inutili e ridondanti intorno a noi, che vi scrivo solo una storia breve, vera, che scalda il cuore.
Racconto:
Attimi di silenzio nella giornata
Una volta un gruppo di scienziati andò in Africa per fare delle ricerche. Poiché dovevano inoltrarsi nella foresta per molti chilometri e non potevano andare in macchina, presero dei portatori per i loro macchinari e i loro bagagli. Avevano delle scadenze piuttosto rigide, quindi camminarono molto velocemente per alcuni giorni. Il quarto mattino, al momento di partire, i portatori si rifiutarono di muoversi. Fu tentato il tutto possibile per convincerli: promesse, minacce, ma invano. Passò la giornata, passò la notte e, quando gli scienziati avevano ormai perso le speranze, i portatori si fecero trovare pronti per partire. Alla domanda: “Cosa è successo? Perché prima no e ora si?” risposero: “Per alcuni giorni avete fatto correre, correre, correre, i nostri corpi, al punto che le nostre anime sono rimaste indietro. Le abbiamo attese, ora sono arrivate. Ora siamo nuovamente completi. Ora possiamo ripartire.”
Osserviamo la nostra vita. E’ un continuo correre. Pare sempre che non vi sia mai abbastanza tempo per fare ogni cosa. Siamo sempre di fretta. Compiamo mille azioni, ma mille altre vorremmo farne. Spesso ci accorgiamo (e spesso no) di diventare aridi, spenti, stanchi, svuotati, esauriti. Le nostre anime sono rimaste indietro. Attendiamole, e ci accorgeremo che la nostra vita non ha realmente senso se viene vissuta di corsa solo dai nostri corpi.
Questa storia è molto istruttiva per noi popoli cosiddetti “civilizzati”. Anche noi dovremmo fermarci ogni tanto ad aspettare le nostre anime per poter vivere in armonia.
Dal libro di Cesare Boni
“Dove va l’anima dopo la morte”
Che tutto in te sia gioia!
Namastè!
Elisa